domenica 16 dicembre 2018

Indagine epidemiologica sulla cementeria di Calusco: NEI NUMERI DI QUELLA INDAGINE CI SONO ANCHE IO

Il tempo passa e la gente si dimentica, anche di realtà importanti: per questo non ci stancheremo mai di ricordare ai cittadini che vicino a noi c'è un cementificio che già brucia rifiuti e, in prospettiva, vuole aumentare le tonnellate di rifiuti bruciate fino a raggiungere un livello tale da poter essere assimilato ad un vero e proprio INCENERITORE.

Forse anche a seguito delle nostre insistenti richieste (fin dal 2015 spingiamo sugli enti pubblici per eseguire delle approfondire ed indipendenti indagini sanitarie), succede che nell'Agosto 2016 la Provincia di Bergamo ha richiesto di svolgere una indagine epidemiologica sulle ricadute del camino della cementeria di Calusco d'Adda.
Però, contrariamente alle nostre intenzioni, l'ha richiesta direttamente ad Italcementi aprendo la strada, a nostro avviso, ad un pesante conflitto di interessi: il controllato è anche il controllore!
Vi invitiamo a rileggere le nostre considerazioni nell'articolo del 30-05-2018:
https://comitatolna.blogspot.com/2018/05/febbraio-2015-i-comitati-attivano-la.html

La garanzia contro questo rischio, posta dalla Provincia di Bergamo, è rappresentata dal controllo di ATS che, sulla base delle sue competenze, dovrà analizzare e validare lo studio prodotto da Italcementi.

Abbiamo così aperto un canale diretto con ATS, ALLA RICERCA DI CONTINUI AGGIORNAMENTI E RICHIEDENDO DI ESSERE ANNESSI ALLE OPERAZIONI DI VALUTAZIONE DELLA STESSA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA CON NOSTRI ESPERTI INDIPENDENTI.

Dopo 28 mesi dalla suddetta richiesta di indagine epidemiologica, e dopo le nostre insistenti richieste di aggiornamento in vari e diversi momenti, nessuna importante novità ci è pervenuta ED I GIOCHI PROSEGUONO A PORTE CHIUSE nonostante le 10.000 firme di cittadini che PRETENDONO UN ACCERTAMENTO SANITARIO INDIPENDENTE.
Attualmente non siamo a conoscenza del protocollo con cui l'indagine verrà svolta e neppure i tempi di conclusione della stessa.

Per questo proseguiamo nel richiedere informazioni e partecipazione agli enti preposti: tutti insieme dobbiamo tenere alto l'interesse su quanto sta accadendo, dobbiamo restare sul pezzo per pretendere di essere informati, ogni cittadino può richiedere aggiornamenti dai propri amministratori.
Tutti possono dire che "NEI NUMERI DI QUELLA INDAGINE CI SONO ANCHE IO!".

Qui sotto vi riportiamo i link ai nostri documenti di richiesta inviati ed alle scarne risposte ricevute.




https://drive.google.com/open?id=1_K1urZAXD_2W2O6MP98uQnfY0VMnLSFP


https://drive.google.com/open?id=1QvG8DruN6a2Hj-GMgfTGGZm_dHbl9P0f




https://drive.google.com/open?id=1lBZvQ4uICUXY1x45zRnWUftX4P8uK0zS


https://drive.google.com/open?id=1WErupWSHijOO212Xr3b6QjfMovu75KZm





https://drive.google.com/open?id=1oRfPXl_bC-f8WIOpOXTzjKOJ47wxspwl




https://drive.google.com/open?id=1i0UcPX4yXp4Cmb5W0A0bVoLfg9Mnk0gw





domenica 22 luglio 2018

La "coerenza" dei nostri amministratori...

Regione Lombardia:
Il 20 Febbraio praticamente tutte le forze politiche in corsa per governare partecipano al confronto da noi organizzato a Sotto Il Monte.

Tutti spendono parole e promesse per la salvaguardia dell'ambiente e la tutela della salute pubblica.

La tornata elettorale viene conclusa decretando il vincitore eppure, dopo 5 mesi di amministrazione, ci troviamo di fronte a queste evidenze:

https://www.cittadiniperlaria.org/lombardia-ritardo-piano-aria/

Qui sotto riportiamo l'articolo di Cittadini Per l'Aria:

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"In Lombardia l’aria è una delle più inquinate d’Europa. Eppure la Regione non rispetta le scadenze che la Giunta ha fissato per aggiornare il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA). A oltre un anno di distanza dall’inizio del procedimento, ancora si attende il nuovo documento. Per ClientEarth e Cittadini per l’aria, “è una situazione inaccettabile poiché, pur essendoci in gioco la salute dei lombardi, la giunta Fontana accumula ritardi e sottovaluta il problema smog”. Per questo, Cittadini per l’Aria ha nuovamente scritto alla Regione per chiedere ragguagli sui tempi dell’aggiornamento.
Il PRIA è stato approvato nel 2013 e si è rivelato insufficiente a contrastare il grave inquinamento atmosferico presente da anni in Lombardia. Per questo, a seguito dell’azione legale avviata da Cittadini per l’Aria con il supporto di ClientEarth ad inizio 2017, il 3 aprile dello scorso anno, la Giunta regionale ha dato il via alla procedura di aggiornamento.
A quindici mesi di distanza, però, la qualità dell’aria in Lombardia è ancora pessima. E il nuovo PRIA avanza con una lentezza inammissibile. La procedura sarebbe dovuta durare un anno nel suo complesso, mentre stiamo ancora aspettando la decisione in merito alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS): ad oggi, il ritardo è di oltre 5 mesi, con ancora due fasi dell’aggiornamento da effettuare.
La Giunta regionale ha deciso di aggiornare il PRIA solo in seguito all’azione legale da noi sostenuta e ora lo fa a rilento, con gravi ritardi e senza mostrare alcuna reale volontà di cambiamento. Così facendo non fa che danneggiare la salute dei cittadini lombardi che continuano a respirare livelli di inquinamento pericolosamente oltre i limiti di legge”, commenta Ugo Taddei, avvocato di ClientEarth e responsabile del progetto Clean Air.
Nei documenti fino ad ora resi pubblici (Documento preliminare di aggiornamento del PRIA e il Rapporto preliminare per la verifica di assoggettabilità al processo di VAS) si parla di “modifiche minori” al piano precedente e si esclude di dover procedere alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del nuovo PRIA, strumento fondamentale per capire il reale impatto del piano e consentire la partecipazione dei cittadini alla decisione, come previsto dalla legge.
“Le anticipazioni contenute nei documenti della Regione indicano un livello di ambizione assolutamente insufficiente”, aggiunge la presidente di Cittadini per l’Aria Anna Gerometta, ricordando che uno studio della Washington University, pubblicato pochi giorni fa ha confermato che vivere esposti ad alti livelli di inquinamento incrementa il rischio di contrarre il diabete. Non solo. “All’interno del Programma Regionale di Sviluppo approvato in maggio – prosegue Gerometta – la giunta Fontana ha dedicato alla questione smog 8 misere righe. Sono il simbolo di un approccio sbagliato. Servono un cambio di rotta e impegni precisi nei confronti dei lombardi”.
A tal proposito, Cittadini per l’Aria e ClientEarth si dicono stupefatte dalle reazioni della Giunta regionale e dell’Assessore all’ambiente Cattaneo di fronte agli sforzi fatti dalle amministrazioni locali per combattere lo smog. “Non capiamo perché la Regione si contrapponga alle decisioni del Comune di Milano sulla Zona a bassa emissione (Low Emission Zone – LEZ) e sui conseguenti divieti di accesso ai veicoli diesel”, dichiarano Gerometta e Taddei. “È incomprensibile. Sono scelte che andrebbero sostenute, se davvero si volesse migliorare la qualità dell’aria che respirano i cittadini lombardi”.

L’inquinamento in Lombardia

I dati sull’inquinamento in Lombardia rimangono allarmanti, come confermato dai risultati appena presentati del progetto di Cittadini per l’aria NO2, No grazie: a Milano, è possibile stimare 594 morti premature ogni anno connesse all’inquinamento fuorilegge da biossido di azoto; in percentuale, 5 morti premature ogni 100 in città.
Non solo: la metà delle scuole censite dal progetto si trova in luoghi in cui le concentrazioni di NO2 superano il limite di legge (dati Cittadini per l’aria). E non va meglio sul fronte delle polveri sottili: il solo particolato è collegato a quasi 7.200 morti premature all’anno in provincia di Milano, quasi 900 in provincia di Pavia, 357 in quella di Cremona, poco meno di 1.400 in quella di Monza e Brianza, 700 in provincia di Brescia e 540 nella provincia di Bergamo (dati VIIAS su elaborazione di Cittadini per l’Aria).

martedì 19 giugno 2018

18-06-2018 La Petizione viene discussa a Bruxelles

Finalmente Lunedì 18-06 2018 la è stata discussa alla sede del Parlamento Europeo di Bruxelles!!

Un appuntamento importante che dimostra la bontà delle argomentazioni da noi poste contro il decreto Clini ed, in generale, contro la combustione dei rifiuti nei cementifici.

Il nostro rappresentante Attilio Agazzi ed il vice-presidente di Medicina Democratica Marco Caldiroli hanno presenziato alla seduta, portando di persona le loro argomentazioni alla Commissione Petizioni ed al rappresentante della Commissione Europea presente alla discussione.
Gli Europarlamentari Eleonora Evi e Piernicola Pedicini, membri del Gruppo Ambiente, hanno seguito la pratica in fase di preparazione ed erano altresì presenti alla seduta, supportando la petizione in sede di discussione e contribuendo all'ottimo risultato ottenuto.
La Commissione Petizioni ha infatti dichiarato che interverrà presso il Governo Italiano a favore della nostra Petizione, che resterà ancora aperta permettendo di apportare maggiori dati e motivazioni alla causa.

Medicina Democratica e Zero Waste Italy sono intervenuti pubblicando due articolo su questa vicenda:

Clicca QUI PER L'ARTICOLO DI MEDICINA DEMOCRATICA

Clicca QUI PER L'ARTICOLO DI ZERO WASTE ITALY


Per vedere l'intervista ANSA al nostro portavoce CLICCA QUI:
INTERVISTA ANSA






Qui sotto riportiamo l'articolo pubblicato sul sito di Medicina Democratica, preparato in collaborazione con i testi del Comitato La Nostra Aria, che riporta per intero gli interventi di Attilio Agazzi e Marco Caldiroli oltre ad illustrare gli eventi della seduta.

A seguire l'articolo di Zero Waste Italy.


ARTICOLO DI MEDICINA DEMOCRATICA

Ieri, 18 giugno, è stata presentata alla Commissione Petizioni della UE, presso il Parlamento Europeo, la petizione contro l’utilizzo di rifiuti (CSS) nei cementifici e contro la scelta unilaterale dell’Italia di considerare il CSS come un combustibile “non più rifiuto” (end of waste).
Le conclusioni sono sintetizzate dal primo presentatore (Attilio Agazzi) qui sotto :
Oggi, con la discussione della petizione, sono stati raggiunti due risultati importanti:
1-La presidente della commissione ha dichiarato che scriveranno una lettera alle istituzioni Italiane, chiedendo di prestare attenzione alle diffuse preoccupazioni che questa vicenda sta creando nei cittadini.
2-La Petizione resterà aperta, con possibilità di approfondire il tema mediante studi e casi futuri, che potranno supportate ulteriormente le nostre ragioni.
Quindi, con oggi, non si chiude nulla: si aprono invece nuove possibilità per approfondire il tema e riproporlo all’attenzione della Commissione Petizioni quando avremo dati e studi capaci di incidere maggiormente sull’immobilismo decisionale della Commissione Europea.
Teniamo alta l’attenzione e facciamo girare ogni informazione che può essere utile, saranno tutti tasselli per un futuro approfondimento.
Voglio quindi ringraziare quanti hanno contribuito alla buona riuscita della petizione partendo dalla nascita dell’idea iniziale, dai tanti contributi al testo ed alla diffusione su tutti i canali, fino all’adesione con le firme pervenute da tutta Italia ed al supporto organizzativo interno alla commissione, arrivando così alla condivisione dell’evento in ogni sua fase per dare la giusta visibilità.
Non posso citare ora tutti con il rischio di scordare qualcuno, ma ringrazio soprattutto Marco Caldiroli di Medicina Democratica che ha professionalmente contribuito al testo e ci ha fisicamente accompagnati e supportati a Bruxelles.
Probabilmente approfondiremo con un articolo sul nostro blog: comitatolna.blogspot.com
Speriamo che il futuro ci riservi un percorso positivo.
Riportiamo sotto gli interventi di Agazzi (Comitato di Calusco d’Adda) e del Presidente di Medicina Democratica che hanno presentato la petizione alla commissione.
Il testo della petizione è qui.
Petizione n. 0813/2017
Possibile violazione della normativa EOW nella classificazione del CSS-C
Intervento di Attilio Agazzi
Buongiorno a tutti, e grazie per la possibilità di intervento.
Il tema dell’incenerimento dei rifiuti è molto sentito in Italia e riguarda anche il CSS che, solo in Italia, viene classificato “combustibile” ma non è altro che rifiuto indifferenziato selezionato meccanicamente.
Molte sono le evidenze preoccupanti per quanti vivono in prossimità di impianti incenerimento e coincenerimento:
1-In Emilia Romagna, da anni, il Moniter registra incidenze sulla salute dei cittadini residenti in prossimità di un inceneritori, evidenziando incrementi di tumori al pancreas, fegato, polmone, colon, ovaie e infine dei linfomi di Hodgkin in entrambi i sessi
2-A Torino, dopo l’accensione dell’inceneritore del Gerbido, un impianto autorizzato con limiti BEN PIU’ BASSI che non quelli riservati a cementifici a cui il CSS è dedicato, le analisi sulle unghie dei bambini hanno rilevato valori di +200% di alluminio, +1000% di arsenico, +50% di cromo, +100% di vanadio e non solo.
3-Da tempo, per chi vive nella Pianura Padana, la qualità dell’aria è un PROBLEMA REALE: gli ultimi dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (Report 13/2017) riportano una stima già in precedenza citata dal WHO, e in Italia circa 80.000 morti premature sono attribuibili all’inquinamento dell’aria.
Con l’estensione dell’utilizzo di questo nuovo combustibile le attuali situazioni ambientali ed i riflessi sulla salute saranno ancora peggiori.
Siamo di fronte ad una situazione particolarmente pericolosa per quanti subiscono quotidianamente gli effetti di un’aria fortemente inquinata, sempre più influenzata dal coincenerimento di migliaia di tonnellate di rifiuti al giorno (solo in Lombardia di 2.800.000 ton./anno, metà dell’Italia intera).
Inoltre, in Italia, i cementifici nascono sempre vicino o all’interno di in centri abitati: per esempio le ricadute del cementificio di Calusco d’Adda coinvolgono direttamente circa 20.000 cittadini rappresentando così un reale rischio per la salute dei residenti.
Esiste anche un palese conflitto tra l’esistenza del CSS e la nuovissima regolamentazione Europea sulle plastiche: infatti la parte di rifiuto più “efficiente come combustibile” è proprio la parte plastica che, invece di essere recuperata in materia, viene lasciata nel CSS e venduta come combustibile.
Sono numerosi gli studi su questi rischi con risultati chiari :
-A Fanna e Maniago uno studio su un gruppo di polli allevati allo scopo, svolto da un ente qualificato, ha rilevato presenza di PCB ben oltre il limite di commestibilità.
-A Monselice è stato vietato passeggiare sui sentieri del Monte Ricco e, di recente, si valuta di spostare le scuole elementari Cini e Tortorini per via dell’alto inquinamento del terreno.
-Diversi comuni in Abruzzo hanno ufficialmente diffidato la Regione ad autorizzare l’utilizzo di CSS nel cementificio prima che siano effettuati “maggiori controlli riguardanti l’impatto sanitario ed ambientale”.
Cresce quindi la consapevolezza che i grandi impianti di combustione sono da evitare gli studi che affermano che inquinare entro i limiti di legge non tutela la salute sono numerosi: dal prestigioso Progetto ESCAPE (European Study of Cohorts for Air Pollution Effects) finanziato dalla stessa Comunità europea, al recente progetto triennale europeo “Mapec Life-Monitoring air pollution effects on children for supporting public health policy”, cui contribuisce anche l’Università di Pisa, che riguarda cinque città italiane: Pisa, Brescia, Lecce, Perugia e Torino.
Tutto questo per dire che, in molti contesti già fortemente compromessi dal punto di vista ambientale, introdurre un nuovo “combustibile” derivante dai rifiuti, che peggiorerà la situazione, è un passo ASSOLUTAMENTE da evitare.
Intervento di Marco Caldiroli

I cementifici sono impianti ad elevato impatto ambientale ed oggetto della normativa sulla riduzione e prevenzione integrata dell’inquinamento e recentemente di quella sulle emissioni industriali. L’obiettivo è quello della riduzione degli impatti a partire dalla attuazione delle migliori tecnologie disponibili.
Infatti, diversi studi epidemiologici hanno evidenziato eccessi di malattie cardiocircolatorie e respiratorie per le popolazioni esposte.
I cementifici sono considerati idonei a bruciare i combustibili fossili con più alto tenore di zolfo (carbone, petcoke) e sono stati proposti ed utilizzati per smaltire rifiuti problematici (pcb, amianto, solventi).
I cementieri italiani hanno per anni sostenuto che solo con l’utilizzo di combustibili alternativi (rifiuti) si potesse ottenere una riduzione delle emissioni in particolare degli ossidi di azoto e degli ossidi di zolfo.
Hanno ottenuto che l’Italia, unico tra i paesi della Unione Europea, approvasse una norma che riconosce lo stato di EOW per il combustibile solido secondario (combustibile derivato dai rifiuti). L’associazione dei cementieri europei si è sempre dichiarata contraria a queste proposte.
Sappiamo bene che l’utilizzo di rifiuti nei cementifici è pratica diffusa da tempo, in particolare in Germania come pure è stata oggetto di sentenze della Corte di Giustizia nel 2007 e 2008, in ogni caso vengono utilizzati come rifiuti nel rispetto delle norme corrispondenti.
La norma italiana fa uscire questi combustibili dalle norme sui rifiuti e ha causato una semplificazione delle procedure autorizzative : spesso si evita la valutazione di impatto ambientale e la procedura di modifica sostanziale della autorizzazione vigente, escludendo le popolazioni esposte dalla partecipazione ai processi decisionali.
La decisione UE sulle migliori tecnologie disponibili nel comparto del cemento (2013) ha confermato che è possibile ridurre le emissioni (ossidi di azoto) qualunque combustibile sia utilizzato, con interventi tecnici e sui sistemi di trattamento delle emissioni.
Oggi i cementieri italiani sostengono che l’utilizzo di rifiuti o EOW come combustibili non determina il superamento dei limiti e non incrementa in modo significativo le emissioni.
Queste affermazioni si basano su studi sovvenzionati e svolti per conto degli stessi cementieri e basati su dati dei sistemi di misurazione delle emissioni di numerosi impianti con l’effetto di nascondere incrementi delle emissioni (in particolare per metalli pesanti) verificati presso singoli impianti. Solo studi approfonditi sul singolo impianto possono dare risposte affidabili.
La riduzione negli ultimi anni delle emissioni nel comparto rende meno visibili incrementi dovuti alla composizione dei combustibili in caso di variazioni del combustibili : è il rinnovo tecnologico degli impianti ed in particolare la introduzione di sistemi di precalcinazione che hanno ridotto consumi energetici ed emissioni.
Non va dimenticato che il rispetto dei limiti è sempre stato considerato dalle direttive europee come una condizione necessaria ma non sufficiente per garantire un elevato livello di protezione per l’ambiente e le popolazioni. Il rispetto dei limiti non attua il principio di precauzione.
La norma italiana va contro le indicazioni delle UE per l’utilizzo di rifiuti come combustibili, anche in quanto non considera la presenza di metalli pesanti nel combustibile rifiuto come decisiva per definire il prodotto come conforme alle norme EOW.
Risulta inoltre in contrasto con le priorità poste nella gestione dei rifiuti e negli obiettivi inerenti l’economia circolare in quanto favorisce il mercato dei rifiuti anziché il loro riciclo, il vero motivo che spinge le aziende ad utilizzarli è il minor costo rispetto ai combustibili tradizionali, ma il costo è minore perché le materie prime che compongono i rifiuti combustibili hanno un valore negativo sul mercato : gli impianti di trattamento e produzione dei rifiuti combustili vengono pagati dai fornitori per ritirare i rifiuti, ciò determina un basso costo dei rifiuti in uscita.
Da ultimo si segnala che il cemento prodotto in questo modo contiene maggiori quantità di metalli pesanti, questo potrà determinare problemi a medio e lungo termine. In ogni caso risulta non condivisibile il mantenimento dell’esenzione per clinker e cemento dagli obblighi del regolamento sulle sostanze chimiche (REACH) in quanto tale esenzione si fonda sul presupposto che il cemento sia costituito quasi esclusivamente da materie naturali, l’incremento nell’utilizzo di rifiuti sia per la preparazione della farina cruda (anche scorie da incenerimento) e di combustibili da rifiuti è tale da mettere in discussione tale condizione. Richiediamo pertanto che l’Agenzia Europea per la chimica (ECHA) rivaluti tali situazione
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ARTICOLO DI ZERO WASTE ITALY
BUONE NOTIZIE DAI TERRITORI: IL CASO DEL COMBUSTIBILE SOLIDO SECONDARIO (CSS) E DEI CEMENTIFICI,
IL PARLAMENTO EUROPEO ACCOGLIE I CITTADINI CHE SI SONO ORGANIZZATI ATTORNO AD UNA PETIZIONE.
Bruxelles, lunedì 18 giugno 2018, ore 15:00
Il PARLAMENTO EUROPEO convoca i Comitati per discutere la Petizione NO CSS nei cementifici.
Dopo aver superato il vaglio dell’Ufficio Petizioni del Parlamento Europeo, a Dicembre 2017, la Petizione predisposta dal COMITATO LA NOSTRA ARIA e da RETE RIFIUTI ZERO LOMBARDIA è stata pubblicata sul portale Europeo delle Petizioni, riconoscendo così la fondatezza delle questioni sollevate.
Lunedì 18 Giugno Attilio Agazzi, rappresentante del Comitato La Nostra Aria, e Marco Caldiroli di Medicina Democratica, che ha offerto il suo contributo tecnico al testo della petizione, sono stati ricevuti a Bruxelles e hanno spiegato di fronte ai Deputati del Parlamento Europeo le ragioni dei cittadini firmatari la petizione.
La petizione è nata ed è stata promossa nel corso del 2017 dalla Rete Nazionale No Css nei Cementifici. La rete è nata a fine 2015 e vi hanno mano a mano aderito attivisti, comitati e associazioni di numerose realtà italiane che subiscono il problema della combustione dei rifiuti in cementerie nelle aree di Calusco d’Adda (BG), Matera, Val d’Arda (PC), Barletta (BA), Castelraimondo (MC), Monselice (PD), Pederobba (TV), Maniago (PN).
Cosa dice la petizione?

Con il Decreto Ministeriale 14 Febbraio 2013 n.22, c.d. Decreto “Clini”, il governo eleva al rango di combustibili alcuni rifiuti che hanno subito particolari trattamenti e controlli. Questa normativa si basa sul concetto di End Of Waste che implica però il rispetto di un’importantissima clausola determinante per la classificazione del rifiuto: si stabilisce che un rifiuto cessa di essere tale (End of Waste) ….se “l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà ad impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana”; ciò significa che, nel ciclo di “utilizzo” dei rifiuti, gli impianti che li utilizzano come combustibili non devono produrre un aumento delle emissioni o di ceneri residue. Cosa che invece sembra si sia verificata in impianti che li hanno utilizzati e ancora li utilizzano.
Così facendo si evita l’applicazione dei corretti principi di Prossimità e di Autosufficienza dei Territori nella gestione dei rifiuti, creando invece un vero e proprio commercio di materiali (che solo dal punto di vista giuridico non sono più “rifiuti”, ma nella pratica rimangono tali), liberamente gestiti nell’ambito di logiche commerciali della compravendita, divenendo quindi motivo di ingenti guadagni per chi li tratta a tutto danno per la salute pubblica e in totale spregio del concetto di recupero e riutilizzo della materia e della tutela della salute dei cittadini!
La Petizione chiede al Parlamento Europeo di:
  • intervenire con le opportune azioni affinché si arrivi all’abrogazione del Decreto “Clini” in quanto in palese contrasto con la normativa comunitaria in materia di rifiuti e loro utilizzo. Si vuole così eliminare l’anomalia che permette ai cementifici di bruciare rifiuti nel ciclo di produzione del cemento “spacciandoli”per “normali combustibili”, con l’effetto di incrementare in modo drammatico le emissioni nocive nell’atmosfera.
  • verificare se negli impianti italiani, in particolare i cementifici che adottano i rifiuti (CSS), vi sia stata violazione della normativa europea in essere in materia di incenerimento e coincenerimento.
La discussione della petizione ha dato esiti molto promettenti:
1-La Presidentessa della commissione ha dichiarato che verrà indirizzata una lettera al Governo italiano chiedendo di prestare attenzione alle diffuse preoccupazioni che questa vicenda sta creando nei cittadini. Restiamo in attesa di conoscere i contenuti di tale lettera.
2-La Petizione resterà aperta, con possibilità di approfondire il tema mediante studi e casi futuri, che potranno supportate ulteriormente le motivazioni dei comitati.
Si aprono quindi nuove possibilità per approfondire il tema e riproporlo all’attenzione della Commissione Petizioni quando ci saranno dati e studi capaci di incidere maggiormente sull’immobilismo decisionale della Commissione Europea.
La petizione è pubblica e disponibile, nella sua forma sintetica, a questo indirizzo:
La petizione in formato completo, comprensiva di allegati, è consultabile sul blog del Cominato La Nostra Aria:
La discussione al Parlamento Europeo del 18 giugno è visualizzabile al seguente link:

Al seguente link intervista ANSA:
Si ringraziano tutti quanti hanno contribuito al nascere e crescere di questa iniziativa, che racchiude in sé molte importanti competenze e supporti, e in particolare MEDICINA DEMOCRATICA ONLUS che ha ufficialmente patrocinato e, nella persona di Marco Caldiroli, contribuito fattivamente alla stesura della petizione, ISDE ITALIA, che ha anch’essa ufficialmente patrocinato la petizione, Enzo Favoino, che ha dato lo spunto ideologico sulle linee guida della petizione, Roberta Angelilli, che ha seguito la definizione della struttura, l’eurodeputata Eleonora Evi, che ha sostenuto la petizione in sede europea, tutte le associazioni e comitati nazionali che hanno aderito ufficialmente raccogliendo firme e prestando il loro simbolo, tra cui: Comitato La Nostra Aria di Solza, Rete Rifiuti Zero Lombardia, NOCSS Movimento Civico Cambiamo Aria, Comitato popolare Lasciateci Respirare, Comitato E Noi?, Comitato Aria Pulita in Val d’Arda, Comitato Basta Nocività in Val d’Arda, Comitato Cittadini per l’Ambiente Rurale, Circolo Legambiente “E. Politi” di Piacenza, Salute&Ambiente Comitato No Inceneritore a Matera, Associazione 5R Zero Sprechi, Associazione Arianova (Pederobba), Movimento No all’Incenerimento, Si al Riciclo Totale (Fanna -PN).
Per chi volesse contribuire nel sostenere le spese della trasferta europea e i costi relativi alla promozione della petizione, qui di seguito le coordinate bancarie dove poter fare un versamento: CC IT07R0889961440000000370483, causale “sostegno comitati”(possibilmente indicare nominativo, gruppo di appartenenza se presente e indirizzo e-mail per rimanere aggiornati sul seguito della discussione). Ringraziamo in anticipo per la collaborazione!
Comitato La Nostra Aria (comitatolna@gmail.com)
Rete Rifiuti Zero Lombardia (rifiutizeromerate@gmail.com)


giovedì 14 giugno 2018

Intervento dei comitati presso la Commissione Europea in sede a Bruxelles

LE RAGIONI DI UNA SCOMMESSA.
IL PARLAMENTO EUROPEO CONVOCA I COMITATI PROMOTORI DELLA PETIZIONE CONTRO IL DECRETO “CLINI”
Forse il vento sta cambiando!
Dopo aver superato il vaglio dell'Ufficio Petizioni del Parlamento Europeo, a Dicembre 2017, la Petizione predisposta dal COMITATO LA NOSTRA ARIA e da RETE RIFIUTI ZERO LOMBARDIA è stata pubblicata sul portale Europeo delle petizioni, riconoscendo così la fondatezza delle questioni sollevate.
Il prossimo lunedì 18 Giugno un rappresentante del Comitato “La Nostra Aria” sarà ricevuto a Bruxelles e spiegherà, di fronte ai Deputati Parlamento Europeo, le ragioni dei cittadini firmatari la petizione.
Con il Decreto Ministeriale 14 Febbraio 2013 n.22, c.d. Decreto “Clini”, il governo eleva al rango di combustibili alcuni rifiuti che hanno subito particolari trattamenti e controlli.
Questa normativa si basa sul concetto di End Of Waste che implica però il rispetto di un’ importantissima clausola determinante per la classificazione del rifiuto: si stabilisce che un rifiuto cessa di essere tale (End of Waste) ….se “l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà ad impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana”; ciò significa che nel ciclo di “utilizzo” dei rifiuti gli impianti che li utilizzano come combustibili, non devono produrre un aumento delle emissioni o di ceneri residue, cosa che invece sembra si sia verificata in impianti che li hanno utilizzati e ancora li utilizzano.
Così facendo è stato creato un vero e proprio "commercio" di tali materiali (che dal punto di vista pratico sono sempre rifiuti), liberamente gestiti nell'ambito di logiche commerciali della compravendita e divenendo quindi motivo di ingenti guadagni per chi li tratta mettendo a rischio la salute pubblica e in totale spregio del concetto di recupero e riutilizzo della materia e della tutela della salute dei cittadini!
La Petizione chiede al Parlamento Europeo di:
  • intervenire con le opportune azioni…affinché si arrivi all’abrogazione del Decreto “Clini” in quanto in palese contrasto con la normativa comunitaria in materia di rifiuti e loro utilizzo. Si vuole così eliminare l’anomalia che permette ai cementifici di bruciare rifiuti nel ciclo di produzione del cemento “spacciandoli” per “normali combustibili”, nonostante i pesanti aumenti in emissione e nei prodotti.
  • Verificare se negli impianti italiani, in particolare cementifici che adottano i rifiuti (CSS), vi sia stata violazione della normativa europea in essere in materia di incenerimento e coincenerimento.
LUNEDI 18 GIUGNO sarà l’occasione per ribadire di fronte all’Europa il nostro NO alla classificazione del CSS come combustibile! NO al CSS nei CEMENTIFICI!
Per un SI convinto al DIRITTO ALLA SALUTE delle comunità e al rispetto dell’ambiente!!


Per chi ci volesse aiutare nel sostenere le spese di questa trasferta europea, diamo qui di seguito le coordinate bancarie dove potere fare un versamento: CC IT07R0889961440000000370483, causale "sostegno comitati".


Per maggiori informazioni sulle nostre azioni visitate il blog: www.comitatolna.blogspot.com.
Comitato La Nostra Aria - Rete Rifiuti Zero Lombardia
14 Giugno 2018

Per contatti e informazioni:
comitatolna@gmail.com
rifiutizeromerate@gmail.com

https://drive.google.com/open?id=1VGxG07VMPcyHgAs0x4vYp0UB8lrU-8Jc



mercoledì 30 maggio 2018

Febbraio 2015, i comitati attivano la richiesta di indagine epidemiologica: Quanto e cosa è cambiato da allora?

Da oramai tre anni i cittadini chiedono agli enti pubblici una indagine sanitaria sul territorio soggetto alle ricadute del cementificio Italcementi di Calusco d’Adda.
QUANTO E COSA E’ CAMBIATO DA ALLORA?


Ebbene sì: era Maggio 2015 quando tantissimi cittadini, aderendo alle iniziative dei comitati La Nostra Aria e Rete Rifiuti Zero, iniziano a chiedere con forza una indagine sanitaria sul territorio interessato dai fumi di ricaduta dell’impianto Italcementi di Calusco d’Adda, per verificare l’impatto sanitario delle emissioni del camino sui residenti.

Da allora si sono susseguite moltissime vicende:
-10.000 firme depositate in Provincia di Bergamo per richiedere l’indagine sanitaria e di negare il permesso di introduzione dei rifiuti nel cementificio.
-Numerose assemblee pubbliche con specialisti, medici e tecnici, sempre molto partecipate.
-Manifestazioni popolari nel paese di Calusco d’Adda, sede della cementeria.
-Incontri personalizzati dei comitati con TUTTI i sindaci dell’area interessata dalle ricadute del cementificio, allo scopo di sollecitare una loro attivazione nei confronti di una indagine sanitaria.
-Tavoli di approfondimento, organizzati dai comitati, con gli amministratori locali e la presenza di epidemiologi che potessero illustrare dei progetti pratici da realizzare.
-Raccolte firme comunali per spingere gli amministratori locali ad agire fornendo loro un ulteriore strumento.
-Raccolta firme di medici di base e specialisti che hanno immediatamente aderito alle richieste dei comitati.

A CHE PUNTO SIAMO ORA?!?
Dopo tanto impegno di cittadini e comitati, dopo molte vaghe promesse degli amministratori, ASSOLUTAMENTE NULLA E’ CAMBIATO!

Infatti, dopo 19 mesi dalla richiesta da parte della Provincia di Bergamo ad Italcementi di effettuare un'analisi epidemiologica, dopo le nostre richieste di aggiornamenti con tanto di solleciti, abbiamo ricevuto solo delle misere risposte. Due righe in cui la Provincia, Ats Bergamo ed Ats Brianza indicano la loro mancanza di informazioni rispetto allo stato dell'analisi. In queste due righe, a noi pare di intravedere un disinteresse nei confronti della pratica e, di conseguenza, nella tutela della salute dei cittadini.

Purtroppo, in perfetta contrapposizione con l’immobilità dei nostri amministratori, sempre più segnali provenienti dal mondo scientifico evidenziano la pericolosità che questi impianti di incenerimento di rifiuti rappresentano per il territorio!
Informazioni preoccupanti ci pervengono da altre realtà simili alla nostra:
A Monselice (Veneto) LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI STANNO VAGLIANDO LA POSSIBILITA’ DI SPOSTARE DUE SCUOLE PUBBLICHE, in quanto nel terreno circostante (limitrofo ad un cementificio) si riscontra un livello di inquinamento non compatibile con la presenza e l’attività dei bambini!!
A Cagnano Amiterno (Abruzzo), I SINDACI hanno inviato una diffida alla regione affinchè venga sospesa l'autorizzazione all'utilizzo di CSS nel cementificio locale.

Anche di fronte a queste evidenze, cosa fanno da noi gli enti locali?!?
NIENTE! Restano pacificamente in attesa che l’indagine sanitaria, DELEGATA ALL’AZIENDA (controllato=controllore, anche se dietro la “supervisione ed approvazione” di Ats), sia pronta.
Tutto questo è inammissibile!

E non dimentichiamo i 600.000,00 Euro che sono stati incassati dai comuni vari in quanto Italcementi ha disatteso l’accordo stipulato con degli amministratori del territorio! Una minuscola quota basterebbe per far svolgere una SERIA ED INDIPENDENTE analisi epidemiologica.

Per questo ci mobiliteremo ancora con i cittadini che continuano a richiedere un approfondimento sanitario, serio ed indipendente, sull’effetto di questi grandi impianti classificati come industrie insalubri di classe 1 e paradossalmente localizzati in mezzo ad aree densamente popolate!

Sul nostro Blog trovate tutti i documenti di corrispondenza con la Provincia di Bergamo ed Ats. Ci sono anche informazioni ed approfondimenti circa le precedenti vicende:
http://comitatolna.blogspot.it/


30 Maggio 2018

COMITATO LA NOSTRA ARIA RETE RIFIUTI ZERO LOMBARDIA
comitatolna@gmail.com        rifiutizeromerate@gmail.com


QUI SOTTO il nostro comunicato scaricabile in PDF

https://drive.google.com/open?id=1NTMSEGIXygXMU6bg9uWgpZ0Mg1SSgn4C

QUI SOTTO invece trovate le risposte ufficiali inviateci da Ats e Provincia di Bergamo:

https://drive.google.com/open?id=1a-JId4R9NgeFBYx-4wc_-SstM_-FTIf3



https://drive.google.com/open?id=1m96Xk2_RVHhPAGVojYEAOAiv_YXYEDIk



https://drive.google.com/open?id=1_Xo-6oZyJ2Z34lq0RfhWD4ZtoIO7Pfom



domenica 25 febbraio 2018

20 Febbraio 2018: un ottimo esito per l'incontro con i candidati alla presidenza di Regione Lombardia

Martedì 20-02-2018 sera si è svolto l'incontro con i candidati governatori della Regione Lombardia.

CLICCANDO QUI TROVATE I RIFERIMENTI NEL NOSTRO PRECEDENTE ARTICOLO.

L'incontro è stato veramente ben riuscito: sia dal punto di vista della partecipazione della popolazione, con la sala completamente piena, che dalla sintesi ed efficacia delle risposte dei candidati e loro rappresentanti sostituti.
Rispetto a quanto previsto, la Lista Gori Presidente è stata rappresentata da Simona Leggeri per un problema organizzativo intervenuto a Niccolò Carretta.

La lista "Il Grande Nord", con Giulio Arrighini candidato presidente, non ha risposto alla nostra richiesta e nemmeno ai successivi solleciti. Anche Casapound non ha dato riscontro alla nostra richiesta di partecipazione.

L'incontro si è svolto in maniera ordinata e concisa, tutti i candidati hanno puntualmente risposto alle domande da noi poste. Qualcuno magari ha evidenziato strategie di azione diverse rispetto a quelle da noi suggerite con le domande poste, ma comunque volte ad ottenere lo stesso scopo.

Purtroppo proprio all'inizio ci siamo trovati davanti ad una incomprensione di fondo dei problemi da noi affrontati: infatti, rispondendo alla domanda sul "Moniter" (monitoraggio sanitario), un rappresentante ha dichiarato che gli impianti di incenerimento sono "già ampiamente monitorati ed i dati sono disponibili", confondendo così clamorosamente quello che è un monitoraggio di "analisi alle emissioni" con quello che è il ben diverso e FONDAMENTALE impatto sanitario sulla popolazione.
Insomma il concetto base è che purtroppo, molti amministratori anche di alto livello, si fermano a valutare il rispetto dei limiti di legge al camino convinti che basti a garantire il rispetto della nostra salute! Nessuno si pone il problema di "esaminare sul campo" lo stato della nostra salute, per vedere se davvero non ci sono impatti anche pesanti!

Nel ripercorrere le risposte date, ci siamo trovati davanti ad una ampia conferma di quanto noi auspichiamo venga fatto nei confronti dei problemi da noi posti: forse questo vorrà dire che, indipendentemente da quale forza politica salirà al governo, potremo vivere in una Regione virtuosa nella gestione dei rifiuti e senza alcun impianto di incenerimento?!?
Magari una posizione del genere rappresenta un eccesso di ottimismo, comunque la presenza della popolazione e l'attiva risposta dei politici ci spinge a monitorare la situazione dopo le elezioni ed a PRETENDERE che tante dichiarazioni di intenti siano poi perseguite con forza e tenacia.

Insomma, è proprio una buona occasione per pretendere che le promesse fatte in pubblico debbano essere pienamente rispettate.

Grazie a SOTTO IL MONTE SOLARE che ci ha assistito nella gestione di sala ed a tutte le sigle aderenti all'iniziativa:
-GREENPEACE, gruppo locale di Milano;
-5R Zero Sprechi;
-Coordinamento Lecchese Rifiuti Zero;
-Comitato No Inceneritore e attività estrattive sul lago di Iseo;
-Associazione Parco Agricolo Franciacorta;
-Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia;
-Comitato per l'Ambiente Brescia Sud;
-Gruppo Mamme di Castenedolo;
-Emergenza Ambiente.



COMITATO LA NOSTRA ARIA - RETE RIFIUTI ZERO LOMBARDIA





https://www.youtube.com/playlist?list=PLbD3isB4oWOR-1koJXA_cjrRXK5k7Ujew