domenica 26 gennaio 2020

Facciamo che l'inquinamento non diventi una cosa normale!!

L’inquinamento atmosferico mette sotto assedio la pianura Padana e Merate è assurta a ruolo di leader in questa sciagurata classifica (PM 10 pari a 121 μg/m3 con valori limite pari a 50 μg/m3 ).

Gli enti, dopo anni di immobilismo, cominciano a muovere i primi passi “impopolari” bloccando in qualche caso anche auto sbandierate dalle case automobilistiche come “il futuro dell’ecologia” (diesel Euro 6).

Oltre al traffico veicolare, di cui è nota la responsabilità, non dobbiamo però dimenticare che anche il riscaldamento domestico contribuisce a peggiorare la salubrità della nostra aria.

Viste le risultanze delle analisi dell’aria, sorgono allora spontanee alcune riflessioni.

Sembra infatti che i blocchi temporanei del traffico e le limitazioni temporanee ai riscaldamenti domestici non risolvano i problemi: in realtà sembrano delle pezze, solamente “piccole” azioni per non peggiorare ulteriormente una situazione degradata dall’immobilismo di un sistema che non si rinnova.

Inoltre risolvono solo una parte del problema, quella in effetti più FACILE E COMODA da risolvere, in quanto “stringe le maglie” attorno ai privati cittadini, facili da colpire con interventi legislativi ad hoc per forzarli a rinnovare il parco autoveicoli e/o il proprio impianti di riscaldamento domestico.

Approfondendo ancora la riflessione, risulta chiaro che nessuno si sforza invece di aggredire il comparto dei grandi impianti di combustione ed inceneritori, i quali sicuramente danno un pesante apporto all’inquinamento atmosferico e sono attività spesso evitabili in quanto derivanti da specifiche scelte politiche e di mercato.

Qui vicino a noi, a meno di tre chilometri da Merate, il cementificio Italcementi-Heidelberg di Calusco d’Adda, solo considerando le emissioni di Nox ogni giorno inquina come 570.000 autovetture diesel che percorrono 40km!! Senza dimenticare la presenza di altre realtà contigue certamente molto meno impattanti del cementificio ma che comunque contribuiscono al superamenti della soglia di inquinanti dispersi in atmosfera.

E non si tratta solo di un problema di “particolato genericamente parlando”... infatti tutti i cementifici, pur essendo già classificati come “industrie insalubri di 1° classe”, per via del decreto Clini D.M. 14 Febbraio 2013 n.22 sono autorizzati anche a bruciare rifiuti senza avere efficienza e sicurezza paragonabile agli inceneritori dedicati a tale scopo, emettendo di conseguenza anche moltissime altre sostanze inquinanti di cui molte sicuramente persistenti e tossiche per la salute umana (come metalli pesanti di vario tipo per es. arsenico, piombo, zinco e diossine e PCB) che tra l’altro automobili e riscaldamenti domestici non emetteranno mai!

Inoltre siamo geograficamente al centro di una cerchia di inceneritori di rifiuti che, per via della nostra pigrizia nel limitare i consumi e differenziare correttamente, bruciano circa 700.000 ton/anno di rifiuti, per rendere l’idea c.ca 90 autotreni al giorno bruciati sotto il nostro naso!

Fino a quando gli enti continueranno a colpire i singoli cittadini, senza colpire i grandi impianti di combustione, il problema inquinamento dell’aria migliorerà ma non potrà mai essere risolto!

Come spesso si dice, serve una modifica strutturale del sistema, la quale DEVE coinvolgere anche i grandi impianti di combustione ed industriali in genere che, chissà come mai, non vengono mai chiamati in causa dalla stampa e dagli enti per il loro apporto all’inquinamento ambientale.

Infatti questi giganteschi camini lavorano c.ca 330gg. anno per 24 ore al giorno, mentre i riscaldamenti in primavera si spengono, e le automobili di notte circolano molto meno...

Vorremmo che tutti si rendessero conto di queste situazioni affinché, oltre ad impegnarsi nel loro piccolo limitando le proprie auto e riscaldamenti, prendano posizione e denuncino a migliaia queste inaccettabili mancanze, che potremmo anche paragonare a dei favoritismi!


Comitato La Nostra Aria  - Rete Rifiuti Zero Lombardia
21 Gennaio 2020
Per contatti e informazioni: