Indagine epidemiologica sulle ricadute del camino Italcementi di Calusco d’Adda:
siamo di fronte a situazioni inverosimili e nessuno è disposto ad effettuare reali accertamenti!
Da molto tempo chiediamo che venga svolta una indagine epidemiologica a Calusco d’Adda per verificare l’impatto sanitario delle emissioni del camino del cementificio Italcementi: chiediamo con forza una indagine INDIPENDENTE (mai avremmo pensato ad una indagine svolta da Italcementi stessa) e con uno specifico protocollo “georeferenziato caso-controllo sui casi acuti”.
Nell’estate del 2016 la Provincia di Bergamo, forse anche in seguito alle richieste dei cittadini, ha richiesto ad Italcementi di svolgere una indagine epidemiologica, per annetterla agli atti della Valutazione di Impatto Ambientale in corso, in merito alla richiesta di incrementare a 110.000 ton/anno il CSS (rifiuti) combusto nel cementificio
Appena ci è stato reso noto come comitati cittadini ci siamo subito attivati per evitare che passasse un messaggio del tipo “stiamo facendo quanto la popolazione richiede”.
Infatti la popolazione non richiedeva che l’indagine fosse svolta da ITALCEMENTI STESSA.
D’accordo che il protocollo è determinato (e quindi garantito) da Ats ma un accertamento sanitario così importante non può essere delegato al “controllato”.
E pensare che nel 2015 la stessa Ats si era rifiutata di svolgere l’indagine per i cittadini in quanto vedeva un proprio conflitto di interessi “controllato-controllore” nella vicenda... a pensarci ora vien da ridere: adesso il conflitto di interessi non c’è?
Nei mesi successivi abbiamo quindi richiesto delle basilari garanzie su questa indagine svolta da Italcementi, domandando con forza alla Provincia di Bergamo di conoscere il tipo di protocollo previsto, nonché l’esperienza e il curriculum del professionista che dirigerà l’analisi sanitaria.
Siamo stati ricevuti in sede della Provincia a Bergamo, ma ogni informazione in merito ci è stata negata!
Lo stesso percorso di richiesta informazioni lo abbiamo intrapreso con vari comuni locali, perfettamente titolati a reperire questo tipo di dati. Ma anche i sindaci non sono andati oltre all’averci ricevuto e ascoltato. Nulla è seguito a livello fattivo.
A quanto pare a nessuno interessa approfondire o anche solamente sapere cosa accade attorno a una vicenda così importante!
Come comitati siamo stati accusati di “non avere fiducia nelle istituzioni”. Ma come si fa ad avere fiducia in queste istituzioni?
Di fronte ad atteggiamenti così privi di interesse, oppure volutamente elusivi, su argomenti che stanno a cuore ai cittadini, non siamo più disposti ad accettare risposte del tipo "se ne sta occupando la ATS" … quando nessuno sa DI COSA si sta occupando la ATS e COME.
In questo caso è PALESE la volontà di celare accadimenti (che dovrebbero essere ufficiali) con l’indiretta complicità degli amministratori locali che non muovono un dito per ottenere una qualsivoglia informazione.
Questo completo disinteresse risulta essere un’offesa alle richieste dei cittadini, che da anni portano avanti un percorso con lo scopo che siano gli enti locali ad eseguire l’indagine e non l’azienda proponente!
L’unica spiegazione di questa situazione è il COMPLETO DISINTERESSE e una latitanza vergognosa degli enti locali (comuni) e preposti (Provincia di Bergamo) nei confronti di una indagine sanitaria super partes!
Come cittadini restiamo in attesa di una doverosa reazione degli enti pubblici, ché si attivino per comunicare a tutti con trasparenza quanto richiesto dai comitati.
Qui sotto il link per gli approfondimenti di ogni attività svolta.
SCARICATE E DIFFONDETE IL DOCUMENTO IN PDF, cliccando QUI oppure sull'immagine qui sotto!
- Il 10-04-2015 invitano i Sindaci e gli Enti coinvolti nella procedura di V.I.A. ad un tavolo di dialogo e confronto, allo scopo di promuovere una indagine epidemiologica.
- Successivamente coinvolgiamo e spingiamo ancora direttamente su tutti i comuni per richiedere questa indagine epidemiologica ad ATS (allora Asl).
- Il 17-06-2015, dietro nostra richiesta, siamo stati ricevuti dai vertici congiunti di Asl Bergamo ed Asl lecco, sempre per chiedere lo svolgimento dell’indagine epidemiologica.
- Il 07-07-2015 abbiamo consegnato e fatto protocollare in Provincia di Bergamo le quasi 10.000 firme raccolte con petizione popolare per richiedere l’analisi epidemiologica.
- Il 14-12-2015 depositiamo le nostre osservazioni e richieste in Conferenza dei Servizi, presso la Provincia di bergamo, sui rischi di questa operazione e chiedendo che venga eseguita l’indagine epidemiologica.
- Il 29-01-2016 organizziamo una assemblea pubblica con medici ei tecnici di livello nazionale, per sensibilizzare le amministrazioni e la popolazione sull’importanza dell’indagine epidemiologica.
- Il 05-04-2016 organizziamo un secondo incontro con le amministrazioni, con la presenza del Prof. Crosignani epidemiologo di livello nazionale, redigendo un verbale a riguardo e purtroppo tirando le nostre conclusioni.
- Il 04-08-2016 esce la notizia dell’imposizione dell’indagine epidemiologica ad Italcementi, subito il 06-08-2017 usciamo con un articolo per chiarire la nostra posizione su di un fatto così discutibile!.
- Il 18-02-2017 esce la notizia della denuncia di Italcementi contro la Provincia di bergamo, anche qui esprimiamo un doveroso parere.
- Il 25-05-2017 Italcementi esce con un articolo di stampa in cui dichiara di volere comunque procedere all’indagine epidemiologica, la nostra risposta è volta ad evidenziare quanto sia inadeguato questo modus operandi.
- Dal mese di Luglio 2016 partiamo con una nuova petizione per richiedere l’indagine epidemiologica ai nostri comuni, arrivando il 04-02-2017 alla consegna delle firme al comune di Solza, il 18-03-2017 alla consegna al comune di Cornate d’Adda ed infine il 14-10-2017 alla consegna al comune di Calusco d’Adda.
16 Novembre 2017
COMITATO LA NOSTRA ARIA RETE RIFIUTI ZERO LOMBARDIA
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