Mercoledì 01-04-2015 il Presidente della provincia di Bergamo ha invitato gli amministratori comunali per un incontro sulla questione V.I.A. del cementificio Italcementi di Calusco d’Adda. Hanno partecipato i comuni dell’Isola Bergamasca e molti comuni della sponda Lecchese interessati alla vicenda oltre alla presenza del Parco Adda Nord.
Noi “Rete Rifiuti Zero Lombardia”, “Comitato La nostra aria” e “Aria Pulita Centro Adda”, in linea con il nostro impegno nel seguire la vicenda ed informare i cittadini abbiamo partecipato all’incontro.
L’introduzione riassuntiva di Confalonieri, che ha riepilogato i contenuti della V.i.a., ha lasciato presto il posto agli interventi dei partecipanti.
Abbiamo così avuto modo di presentare la nostra posizione.
Contro l’affermazione di Italcementi , la quale dichiara un “non peggioramento degli inquinanti in emissione”, abbiamo presentato una nostra analisi (basata su dati Italcementi) in cui si evidenziano aumenti dei componenti più pericolosi e persistenti per la salute umana, quali metalli pesanti, di valori che vanno dal 50% ad oltre il 4000%.
E’ stata inoltre sottolineata l’importanza di spostare l’attenzione dall’analisi tecnica delle emissioni (quantità e qualità degli inquinanti), che attualmente è il tema più discusso, all’analisi dello stato di salute della popolazione residente in prossimità dell’impianto, che crediamo possa già essere compromessa dai composti inquinanti di tipo persistente emessi dall’impianto.
In seguito abbiamo avuto modo di illustrare ai partecipanti le nostre osservazioni riepilogate in un documento redatto per l’occasione. Sono stati toccati in maniera approfondita vari aspetti relativi alla co-combustione dei rifiuti nei cementifici che qui riassumiamo:
-La co-combustione di combustibili derivati da rifiuti nei cementifici ha conseguenze sanitarie misurabili sui residenti nei territori limitrofi, specie in età pediatrica.
-L’impiego di CSS nei cementifici in sostituzione di percentuali variabili di combustibili fossili causa produzione ed emissione di metalli pesanti tossici per l’ambiente e dannosi per la salute umana in misura significativamente superiore a quella rilevabile in seguito all’utilizzo di CSS in impianti progettati per questo scopo (gli inceneritori “classici”) e, negli stessi cementifici, in misura maggiore rispetto al solo utilizzo di combustibili fossili.
-L’utilizzo del CSS nel ciclo di produzione del cemento prevede l’incorporazione delle ceneri tossiche prodotte dalla sua combustione nel cemento/clinker prodotto.
Non abbiamo tralasciato la realtà del progetto “Rifiuti Zero” che sta sempre più prendendo piede e, nei fatti, renderà sempre più inutile ogni realtà di incenerimento.
Il tutto debitamente esplicato per esteso e correlato da una precisa bibliografia.
Purtroppo vediamo ancora ben radicata negli amministratori la concezione dell’approfondimento tecnico secondo il rispetto di limiti emissivi: quello che conta non è quanto si emette ma l’effetto che la singola emissione o l’insieme di una serie di emissioni ha sulla salute dei residenti in prossimità dell’impianto!
Per questi abbiamo lanciato il nostro appello per inserire una Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) nella VIA e quindi dello svolgimento di una precisa indagine epidemiologica.
Abbiamo richiesto che il documento con le nostre osservazioni sia protocollato agli atti dell’incontro, speriamo sia di forte spunto per un cambiamento radicale nella mentalità di salvaguardia della salute dei cittadini.
Per contatti e informazioni: comitatolna@gmail.com – rifiutizeromerate@gmail.com
Ringraziamo il Dr. Agostino Di Ciaula ( Coordinatore Comitato Scientifico ISDE Italia ) per l'immenso apporto di esempi, riferimenti e bibliografia scentifica a supporto della nostra petizione!
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