domenica 16 febbraio 2020

La tutela sanitaria dei cittadini, questa sconosciuta...

Lo scorso 31 Gennaio 2019 abbiamo di nuovo contattato tutti i comuni coinvolti dalle ricadute del camino del cementificio Italcementi-Heidelberg di Calusco d'Adda (ed anche altri comuni limitrofi) richiedendo, come già fatto altre volte, di svolgere una indagine epidemiologica INDIPENDENTE sui cittadini coinvolti da queste ricadute.

Il tutto a maggiore tutela della salute dei cittadini della zona che, da anni, si trovano a convivere con una attività classificata come "insalubre di classe 1", ma senza avere MAI avuto un riscontro analitico sull'incidenza che questa attività in realtà ha sulla loro salute.
Sopratutto alla luce del fatto che, da qualche anno a questa parte, il cementificio ha iniziato a bruciare 30.000 ton./anno di rifiuti (o CSS che sia, ma sempre di rifiuti si tratta, anche se una norma nazionale li ha elevati al rango di combustibili per scopi commerciali....) con i noti rischi sanitari connessi, e questo dato non potrà che aumentare nel tempo data la complicità delle leggi Nazionali ed anche Regionali!

I sindaci sono i garanti della salute dei loro concittadini e, sulla base di questo, possono intervenire in maniera ANCHE INCISIVA quando si tratta di richiedere analisi e, se necessario, azioni a tutela della salute pubblica.
Ma i nostri sindaci sembrano sempre molto "timidi" a riguardo, nonostante le molteplici situazioni critiche presenti sul territorio che, in realtà, imporrebbero controlli sempre maggiori.

Una sola risposta ci è giunta sino ad ora a seguito della nostra comunicazione, ed in sintesi afferma che quanto da noi richiesto non è di loro competenza ma bensì di ATS.
Come i nostri lettori ben sanno, siamo in contatto diretto con ATS che dichiara di non poterla eseguire nello specifico.
Quindi che fare?!?
La nostra richiesta verte appunto sul fatto che un comune, o una serie di comuni che si uniscono in "consorzio" e portatori di interessi nei confronti di questa emissione, potrebbero commissionare ad un ente specifico e certificato l'esecuzione dell'indagine richiesta dai cittadini.
Nella nostra comunicazione abbiamo citato un esempio pratico in merito, ma molti altri ce ne sono: chi aveva la volontà di agire lo ha fatto senza remore!

Tutti possiamo però constatare che i nostri amministratori, almeno fino ad ora, nulla hanno fatto in merito all'esecuzione delle indagini sanitarie richieste!
Possiamo invece vedere che confidano nel rispetto dei limiti di emissione, fiduciosi del fatto che questo corrisponda ad un "rispetto della salute dei cittadini" (assolutamente non certa la cosa...) ed attendono l'analisi che la Provincia di Bergamo HA COMMISSIONATO AD ITALCEMENTI STESSA, sotto la supervisione di ATS.

Cosa possiamo fare ora, se non restare in attesa di ulteriori riscontri...
Nel frattempo noi cittadini interessati facciamoci sentire in ogni ambito possibile, privato e pubblico, per richiedere con forza ed ottenere un minimo di certezze sull'ambiente in cui viviamo.

Qui sotto trovate il link per scaricare e leggere il documento INVIATO A 36 COMUNI coinvolti dalle ricadute, o prossimi ad esse solo per maggiore informazione.
Lo riportiamo in forma anonima, all'inizio trovate l'elenco dei comuni a cui è stato inviato e che tutti hanno ricevuto.




Qui il link all'articolo citato di riferimento.