domenica 14 aprile 2019

La Provincia di Bergamo continua a disattendere le richieste di 10.000 cittadini

Così, dopo pochi scambi epistolari ed un incontro presso gli uffici della Provincia, sembra che anche il nuovo Presidente della Provincia di Bergamo non abbia alcuna intenzione di promuovere lo svolgimento di una indagine epidemiologica INDIPENDENTE sulle ricadute dei fumi del cementificio Italcementi-Heidelberg di Calusco d'Adda.
Il tutto dopo un incontro che, tutto sommato, prometteva bene: con il Presidente che contattava direttamente il direttore di ATS chiedendo informazioni e chiedeva al suo dirigente presente Dott. Confalonieri se fosse possibile per la Provincia svolgere l'indagine richiesta.

Al termine dello scritto potete consultare tutti i documenti e le comunicazioni intercorse.

Infatti il Presidente Gafforelli, nella sua ultima risposta alle nostre interpellanze che potete leggere in calce a questo testo, dichiara piena fiducia (come è giusto che sia) agli enti che controllano lo studio epidemiologico in preparazione dalla stessa Italcementi-Heidelberg.
Ma questa fiducia potrebbe anche essere affiancata dalla volontà di fare qualcosa di diverso!

Non abbiamo mai negato la fiducia al lavoro in capo agli enti, abbiamo comunque la ferma convinzione che controllare uno studio impostato e deciso da altri abbia ben altro peso che DIRIGERE uno studio svolto in piena autonomia, quindi svolto al solo scopo di sciogliere ogni dubbio sollevato dai cittadini.
Ricordo che stiamo parlando di uno dei più grandi cementifici d'Italia, per legge definite industrie insalubri di classe 1, posto in pieno centro abitato, con ricadute insistenti su perlomeno c.ca 20.000 cittadini, che sta attendendo autorizzazione a bruciare 110.000 ton/anno di rifiuti.
Ricordo che abbiamo PIU' VOLTE evidenziato l'aumento degli inquinanti, sopratutto quelli pericolosi alla salute dell'uomo, derivanti dall'introduzione dei rifiuti nel cementificio di Calusco d'Adda: darti RILEVATI dalla stessa azienda, non inventati.

A nostro parere questa situazione richiederebbe maggiore attenzione ed investimenti di risorse da parte della Provincia di Bergamo.
Mentre invece le uniche risorse che la Provincia ha investito sono stati 10.000 Euro (magari con altre aggiunte, ma non ne siamo a conoscenza) in un Osservatorio Ambientale, gestito prima dalla CIB ed ora da Hydrogest, che ha portato alla luce del Qcumber: penso che pochi sappiano di che si parla in quanto NON HA PORTATO AD ALCUN RISULTATO.
Ed ora si propone di installare centraline di analisi dell'aria nella Bergamasca, per certificare quanto GIA' CERTIFICATO dalle agenzie ambientali internazionali: cioé che siamo una tra le zone più inquinate di tutta Europa.
Vi riporto QUI il collegamento ad una esperienza BEN DIVERSA di osservatorio ambientale: a Matera hanno stanziato 60.000 Euro per svolgere una indagine epidemiologica:
https://www.facebook.com/noinceneritoreamatera/photos/a.305718636298181/1010742885795749/?type=3&theater

Tutte queste considerazioni lasciano l'amaro in bocca: sempre analisi tecniche, che da anni si rivelano inconcludenti in quanto tutto è sempre nella norma, MAI indagini sanitarie che portino alla luce l'incidenza di questa situazione "perfettamente nella norma" sulla nostra salute.
Qui sotto il link ad un nostro precedente articolo sul nostro impegno degli anni passati per svolgere l'indagine epidemiologica:
https://comitatolna.blogspot.com/2017/11/indagine-epidemiologica-e-richieste.html














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