martedì 2 febbraio 2016

14 Dicembre 2015 - Conferenza Dei Servizi istruttoria per V.I.A. Italcementi Calusco d'Adda

Lunedì 14 dicembre 2015 si è svolta a Bergamo, presso la sede della Provincia in Via Tasso, la conferenza dei servizi istruttoria indetta dall’ente in merito alla richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) redatta da Italcementi allo scopo di ottenere l'autorizzazione a triplicare il quantitativo di rifiuti bruciati presso lo stabilimento di Calusco d’Adda in sostituzione parziale del coke di petrolio.
I comitati cittadini La Nostra Aria, Aria Pulita Centro Adda e Rete Rifiuti Zero Lombardia, rappresentanti di 10.000 firme raccolte sul territorio con la petizione popolare "Basta inquinamento: No alla trasformazione del cementificio Italcementi S.p.a in un inceneritore e richiesta di drastica diminuzione delle emissioni inquinanti", hanno presenziato alla conferenza in veste di uditori.
La conferenza è stata preceduta e seguita da un sit-in tenutosi fuori dal palazzo della Provincia, organizzato allo scopo di manifestare il dissenso alla richiesta dell’azienda così come è stata formulata in sede di VIA.

I comitati cittadini per l'occasione hanno prodotto e protocollato, presso la Provincia di Bergamo, un documento riassuntivo delle richieste e delle osservazioni tecniche e sanitarie finora prodotte (tra cui i documenti redatti da ISDE Italia- Associazione Medici per l’Ambiente).

Nel documento riassuntivo viene evidenziato:
1- le evidenze di danno sanitario legato alla co-combustione dei rifiuti nei cementifici derivanti da
     studi medico-scientifici presi a riferimento;
2- l’aumento degli inquinanti emessi dal camino del cementificio e gli svantaggi rispetto alla
    combustione dei rifiuti in un inceneritore;
3- i pericoli legati al fatto che le ceneri e le scorie della combustione dei rifiuti, normalmente
    classificate come rifiuto tossico, vengono inglobate nel cemento, che poi viene commercializzato.
    Ciò costituisce un rischio sia per l’ambiente (suolo e falde acquifere) a seguito della demolizione
    dei manufatti, sia per i lavoratori coinvolti nella produzione, che si ritrovano a maneggiare
    cemento con composti tossici;
4- la possibile violazione della normativa REACH nella produzione di clinker chimicamente
    modificato dalla presenza dei composti chimici presenti nelle scorie e ceneri inglobate;
5- l’aumento notevole in massa del totale dei combustibili bruciati;
6- il fatto che il rischio rilevato nello studio tossicologico prodotto da Italcementi a luglio 2015 e
    integrato a ottobre 2015 è evidentemente sottostimato, perché basato su parametri non
    sufficientemente cautelativi;
7- che l’utilizzo dei rifiuti come combustibile interferisce pesantemente nella filiera del recupero di
    materia;
8- che il rispetto dei limiti di legge previsti per l’emissione non dà nessuna garanzia che le emissioni
    prodotte non producano gravi danni alla salute della popolazione.

A riprova dei punti sopra citati viene menzionata un’amplia bibliografia, tra cui i recenti risultati dell’indagine epidemiologia condotta dall’ARPA di Vercelli per valutare gli effetti delle emissioni dell’inceneritore locale (ricordiamo, solo per citare alcuni dati che è stato riscontrato un aumento dei tumori del colon-retto pari al 400%, del polmone pari al 180%, delle malattie ischemiche del cuore pari al 90%) e l’ancora più recente studio pubblicato dall’EEA (European Environment Agency) in cui viene rimarcata la pessima qualità dell’aria in Italia (sappiamo che il peggio si attesta nella Pianura Padana), mettendoci al primo posto nell’incidenza di mortalità attribuibile alle polveri sottili.

I cittadini chiedono che la concessione dell’autorizzazione a procedere a Italcementi sia vincolata alla realizzazione e ai risultati di una analisi epidemiologica con metodo Crosignani da svolgere sul territorio su cui insistono le emissioni del cementificio. Tale analisi ha l’obiettivo di mostrare le reali condizioni di salute della popolazione e consentire di valutare se essa possa o meno sopportare uno stress aggiuntivo.

I comitati auspicano che gli amministratori e gli enti considerino pienamente le evidenze esposte sulla base del ruolo e delle responsabilità ricoperte.
Continua l’appello ai sindaci affinché la voce dei cittadini non rimanga inascoltata.


Comitato La Nostra Aria, Comitato Aria Pulita Centro Adda, Rete Rifiuti Zero Lombardia

comitatolna@gmail.com ; ariapulitacentroadda@gmail.com; rifiutizeromerate@gmail.com


PER CHI VOLESSE LEGGERE LA DOCUMENTAZIONE COMPLETA RIPORTIAMO QUI SOTTO IL LINK AI DOCUMENTI:

00 - Osservazioni presentate in conferenza dei servizi
01 - Osservazioni Comitati 1 Aprile 2015
02 - Report sintetico Asl Isola Bergamasca 2013
03 - dgr.5547_2007
04 - Premature deaths attributable to air pollution
05 - Tabella aumento inquinanti (fonte SIA Italcementi)
06 - Utilizzo delle scorie da incenerimento di rifiuti e rischi per la salute
07 - Richiesta verifica applicabilità REACH - Medicina Democratica
08 - SIA VOL.2 Italcementi Luglio 2014, relazione n.13508450238/9974
09 - Osservazioni comitati 6 Agosto 2015
10 - Considerazioni SIA Calusco 6 Agosto 2015
11 - Articolo di Arpa Piemonte sul risultato dell’indagine epidemiologia sull’inceneritore di Vercelli











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