domenica 29 novembre 2015

CERTEZZE, SOSPETTI E SOLUZIONI - Assemblea a Calusco d’Adda del 27 Novembre 2015 - V.I.A. Italcementi.

Venerdì sera si è svolta a Calusco d'Adda l'assemblea pubblica organizzata da Legambiente “Certezze-Sospetti-Soluzioni”.
Avremmo voluto condividere con voi il video della serata, MA, purtroppo, ai due cineoperatori indipendenti presenti è stato impedito di filmare l’evento… forse gli organizzatori hanno voluto attenersi totalmente al tema della serata e ricordarci i “SOSPETTI” che stanno accompagnando tutta la vicenda in questi mesi. L’unica “CERTEZZA” è che il diritto di cronaca è stato negato.
La “SOLUZIONE” che noi auspichiamo è invece una semplice analisi epidemiologica.

Visto che quello che leggerete sulla stampa bergamasca sarà probabilmente altra cosa, cercheremo di fare un sunto della serata riportando il contenuto dei nostri interventi in qualità di pubblico.  Ci preme infatti ricordare che i comitati rappresentanti di 10.000 firme di cittadini non sono stati invitati né a presenziare né tantomeno ad intervenire come relatori. La serata si è svolta in un susseguirsi (interminabile) di interventi (lunghi!) a direzione unica, senza spazio al dibattito e soprattutto senza spazio a posizioni, se non antitetiche, almeno alternative. All’unica voce fuori dal coro (forse inaspettatamente), quella del Dott. Bai di ISDE Italia, il quale ha apertamente mostrato le palesi incongruenze dell’analisi tossicologica commissionata da Italcementi, sono stati riservati poco meno di 10 minuti quasi all’alba della mezzanotte. 

L’ingannevole slogan diffuso per questo progetto afferma che introducendo i rifiuti nel processo di combustione gli inquinanti vengono ridotti. NON E’ VERO !
Nel breve intervento dal pubblico concesso alla fine della serata come comitati, con dati alla mano (Studio di Impatto Ambientale redatto dalla stessa Italcementi), abbiamo mostrato che, già nel periodo di sperimentazione dal 2007 al 2013, sono diminuiti solamente pochi valori degli inquinanti gassosi, ma gli inquinanti più pericolosi sono aumentati con tassi che variano da un 10% fino a oltre il 4000%.
Gli inquinanti che aumentano sono relativi ai composti più pericolosi per la salute umana.  In risposta il  portavoce di Italcementi ha affermato che i valori delle emissioni sono sempre ampiamente sotto i limiti di legge. Questo non è mai stato messo in discussione dai comitati, ma  non dà alcuna garanzia per l’impatto sulla salute.
E’ emerso così l'intento puramente propagandistico della dichiarazione: le emissioni aumentano, ma non interessa a nessuno perché si rimane nei limiti di legge.

Legambiente ci ha accusato in separata sede di fare allarmismo tra la cittadinanza.
Ma è stato proprio l’intervento di Damiano di Simine, Presidente uscente di Legambiente Lombardia che ci ha pietrificato.
Al termine di un ragionamento sulle priorità degli interventi ha pronunciato le seguenti testuali parole  “Prima pensiamo a diminuire le emissioni… e poi contiamo i morti” .  
Bizzarro modo di voler tutelare i cittadini e l’ambiente visto che l’attuale stato della salute pubblica dell’area è già notoriamente precario: il rapporto Asl Bergamo 2012 per l'isola Bergamasca evidenzia infatti già una significativa incidenza di tumori derivanti dall'inquinamento.
Inoltre la nostra zona è classificata “classe A” dal Piano di Risanamento da inquinamenti atmosferici della Regione Lombardia per via del già elevato inquinamento atmosferico ed è quindi vietato creare condizioni che determinerebbero un aumento di inquinanti in atmosfera.


E’ per questo che riteniamo necessario lo svolgimento di una indagine epidemiologica che valuti lo stato di salute della popolazione a conferma di tutte queste evidenze.
Da qui la domanda secca gli amministratori presenti (Colleoni e D’Adda): perché non vi fate voi diretti promotori dell’indagine epidemiologica? Rispondendo così ad un dovere civico in rapporto ai ruoli ricoperti. L’unica risposta giunta da Colleoni in effetti non era una “risposta” ma risultava un discorso sulla difensiva, delegando il tutto agli enti preposto che sicuramente si sarebbero attivati.


Per fortuna tra il pubblico c’era il Dott. Paolo Crosignani, ex Direttore dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e noto epidemiologo. Il Dott. Crosignani ha brevemente raccontato che sul caso inceneritore di Filago la ASL di Bergamo ha completato l’analisi epidemiologica in corso solo perché costretta dietro intervento diretto della Procura della Repubblica!

E’ triste che una ASL non proceda spontaneamente ad una indagine epidemiologica, ma si attivi solo su ordinanza della Procura della Repubblica di Bergamo.
Come cittadini non abbiamo forse il DIRITTO alla salute?  Il diritto di conoscere cosa stiamo respirando? 

In sintesi tutti i presenti, con i loro tecnici (pagati da noi contribuenti), non hanno fatto altro che appoggiare il progetto con assurde teorie. Tra queste il fatto che Italcementi rende un servizio alla comunità perché aiuta a smaltire rifiuti non altrimenti riciclabili (?) e consente di non aprire altri inceneritori o di dismettere quelli la cui capacità è in esubero. Peccato che i limiti emissivi di un cementificio siano dalle 2 alle 9 volte superiori rispetto a quelle di un inceneritore. E alla domanda, posta dai comitati, sul perché i limiti emissivi di Italcementi non vengano a questo punto equiparati a quelli di un inceneritore nessuno ha dato risposta. In Germania, questa equiparazione è già una realtà. Questo però non lo dice nessuno dei relatori.

Tra i presenti alla serata anche il Presidente della Comunità Isola Bergamasca (CIB), Maria Grazia Dadda. La Sig.ra Dadda al nostro invito di partecipazione alla manifestazione del 7 novembre aveva risposto “la CIB ritiene opportuno declinare il suddetto invito a tutela del ruolo di garanzia delle diverse posizioni rappresentate”. Significa allora che tutte le posizioni rappresentate erano d’accordo con lo spirito di questa assemblea? Sicuramente all’assemblea almeno una posizione non era rappresentata: quella dei 10.000 cittadini che hanno firmato la petizione popolare promossa dai comitati.

Noi in ogni caso siamo ugualmente riusciti a far sentire la nostra voce.

Ribadiamo il nostro NO alla trasformazione del cementificio di Calusco in un inceneritore di rifiuti.

VOGLIAMO UNA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA CON METODO CROSIGNANI.

I Comitati Promotori:
Comitato LA NOSTRA ARIA - Rete RIFIUTI ZERO - Comitato ARIA PULITA CENTRO ADDA

Per contatti e informazioni:
comitatolna@gmail.com - rifiutizeromerate@gmail.com -  ariapulitacentroadda@gmail.com



domenica 1 novembre 2015

Manifestazione del 7 Novembre contro la combustione dei rifiuti nel cementificio - Non passa inosservata!

La manifestazione di Sabato 7 Novembre a Calusco d'Adda, contro il progetto di incremento dei combustibili alternativi bruciati nella cementeria Italcementi, non passa inosservata: molte altre realtà di cittadini che si attivano per difendere la loro salute ci fanno giungere messaggi di partecipazione e solidarietà da tutta Italia.

Ultimamente Zero Waste Italy, tramite Patrizia Teoldi, ha pubblicato un articolo informativo sul suo bollettino a diffusione nazionale che qui sotto riportiamo.
Un grande grazie a chi dimostra solidarietà su un tema così importante!

Cliccando sull'immagine vi riportate alla newsletter completa.